Cari amici riscontriamo nella breve lettera n°56 qualche cosa degna di nota. Non ci sentivamo di lasciar correre.
LT 56 A suor Agnese di Gesù
[11 luglio 1888]
Che felicità rivedere domani il dolce volto dell'agnello,1 ma l'agnellino supplica l'agnello di non fare ancora il salto verso il Cielo. Se il posto per lui è già pronto, che pensi al povero agnellino, che aspetti ancora un poco, perché anche l'agnellino possa saltare: allora tutte e due se ne andranno nella loro patria. Il loro cuore, mai del tutto appagato sulla terra, andrà ad abbeverarsi alla fonte stessa dell'amore. Oh, che dolce festa!,2 essere giudicati da Colui che [v°] avremo amato al di sopra di tutte le cose!3 Ho sognato che l'agnello sarebbe volato presto verso la sua patria, ma spero che resterà ancora un poco nell'esilio per guidare il povero agnellino.
1) “Il loro cuore, mai del tutto appagato sulla terra, andrà ad abbeverarsi alla fonte stessa dell'amore”.
Il senso di inadeguatezza sul piano contingente è il preludio del distacco? Anticipazione dell’Amore Vero?
2) “Che gioia vedere Dio”...
Punta in alto, l’amica nostra Santa e dolcissima.
Questo vogliamo e desideriamo anche tutti noi (LA SCUOLA DI MARIA)