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 Vivere la Settimana Santa con Maria

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MessaggioTitolo: Vivere la Settimana Santa con Maria   Vivere la Settimana Santa con Maria Icon_minitimeLun 2 Apr - 18:28

Entrare nella Settimana Santa, e viverela con Maria


Sono cose ovvie, ma vorrei riprenderle con voi.

La settimana delle settimane

Con la Domenica delle Palme siamo entrati veramente nella Settimana Santa. La Più grande settimana dell'Anno. Se la Messa è diventata quotidiana, è scaturita dalla Celebrazione della Morte e risurrezione di Cristo, e si faceva prima, essenzialmente nella commemorazione annuale della Pasqua.
Quindi il movimento e il significato di ogni Messa, scaturendo dall'Ultima Cena e della Croce e poi dalla Risurrezione, si è prima sviluppato intorno alla celebrazione annuale della Pasqua. La memoria è molto più forte quando arriva la commemorazione Ebrea della Pasqua, che è diventata per noi ormai la nostra Pasqua, Cristo che soffre, muore e risorge per ognuno di noi.
Quindi la settimana delle settimane è questa.
La Messa delle Messe è la Vigilia Pasquale celebrata Sabato sera, portandoci a dopo mezza notte, quindi a Domenica.

L'intensità di questo tempo

Seguendo con attenzione la presenza e l'azione di Maria nella nostra vita, credo che è opportuno vivere con Lei, con grande intensità, questi momenti che si presentano con tale densità essenzialmente una volta all'Anno: durante questa settimana santa. Di fatti la liturgia, è questo modo che Dio ha scelto di darsi a noi durante l'Anno. Si da noi come "distribuito nel Tempo". Questo fa si che ci sono dei tempi più "forti", più densi, più pieni di Linfa Divina che altri. Come si fosse che lo spessore e la qualità del tempo cambiasse!

Vivere questo momento unico e irrepetibile

Cerchiamo quindi di avvicinarci in modo molto particolare di Maria tenendo in conto cio' che abbiamo visto l'ultimo sabato della Scuola di Maria, in collegamento con la grande purificazione della notte dello spirito che Dio vuole realizzare in noi. Essa è come l'applicazione ad ognuno di noi della passione, morte e risurrezione di Cristo.

Ruolo di Maria

Ma come abbiamo visto, il ruolo di Maria nel credere nella Risurrezione, nel tenere durante questi tremendi 3 giorni, specialmente contro Satana che ha chiesto di vagliare tutti, questo ruolo è capitale. Non ha senso vivere la settimana santa lontani da Colei che ha tenuto la Fiamma della Promessa della Risurrezione intatta fino all'alba della Domenica aspettando come Vergine Saggia lo Sposo al suo ritorno, portando nel suo immenso grembo, ognuno di noi. "E il Terzo giorno ci furono delle Nozze" (Gv 2,1), tra Maria che porta ognuno di noi nel Suo Immenso Grembo, pieno della Carità divina, e lo Sposo Risorto.

"Sarete scandalizzati"

Gesù l'ha detto: voi tutti cadrete, sarete scandalizzati… perché è l'ora della Grande Purificazione. La modalità umana di seguire Gesù deve cadere se vogliamo andare avanti. Quindi bisogna avere l'umiltà di lasciarla cadere, morire, accettare di morir ad essa, per lasciare Maria formare la modalità divina in noi.
"Voi tutti questa notte sarete scandalizzati per causa mia, perché sta scritto: "Percuoterò il pastore e le pecore del gregge saranno disperse"" (Mt e Mc). Essere scandalizzato vuol dire: cadere, inciampare e poi cadere. Gesù lo dice. E spiega il perché: "Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano." Ecco la parola: "vagliare". Togliere, nel nostro modo di seguire Cristo, il modo umano di funzionare del uomo vecchio. Togliere il fatto di andare a Gesù "con la carne" e non "con lo Spirito". Dio quindi permette quest'ora delle tenebre per realizzare questo lavoro profondo ed essenziale: avere un cuore nuovo, un cuore di carne, un otre nuovo, una camera nuova, una sposa nuova che Lui ha plasmato, che scende da sopra (cfr Ap 21,2), dalle Mani del Redentore.
Tutti sono stati scandalizzati. Si, Gesù lo dice. E' vero che Giovanni va con Maria e le donne, e seguono Gesù, è vero. Lo seguono finché possono! Lo seguono fino all'ora della sua morte. E' vero. Pero' questo non basta. La "settimana santa non finisce li"! c'è bisogno di attraversare, con la Fede pura della prima dei Salvati, l'Abisso che separa l'umanità da Dio, le 3 del pomeriggio del Venerdi, dall'alba della Domenica! Chi puo' capire questo?

"Unica è la mia perfetta" (Ct 6)

Maria resiste, ha colto la Parola della Salvezza, l'unica: "risusciterò"! e Satana, che vaglia tutti, cerca anche lui di vagliare Maria. Ma Satana non riesce! C'è una battaglia tremenda tra loro due.

"Poi apparve nel cielo un gran segno: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. 2 Era incinta e gridava per le doglie e i dolori del parto. 3 Nel cielo apparve anche un altro segno: un gran Dragone rosso che aveva sette teste e dieci corna, e sulle sue teste vi erano sette diademi. 4 La sua coda trascinava dietro a sé la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra; poi il dragone si fermò davanti alla donna che stava per partorire, per divorare suo figlio quando lo avesse partorito. 5 Ed ella partorí un figlio maschio, che deve governare tutte le nazioni con uno scettro di ferro e il figlio di lei fu rapito presso Dio e il suo trono. 6 E la donna fuggí nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, perché vi sia nutrita durante milleduecentosessanta giorni. 7 E vi fu guerra in cielo" (Ap 12,1-7)

Lei è l'unica vincitrice di Satana! Satana non ha mai avuto nessuna vittoria in Maria. "E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno" (Gn 3,15). Quindi questo momento di purificazione dove Satana mette "la zampa" in tutti i cuori, non riesce a metterla nel Cuore di Maria, in questo Vaso di elezione. "Ma la mia colomba, la mia perfetta, è unica" (Ct 6,9)
E' quindi Lei che è pronta per accogliere lo Sposo risorto al suo ritorno. "Chi è costei che appare come l'alba, bella come la luna, pura come il sole, tremenda come un esercito a bandiere spiegate?" (Ct 6,10)

Si puo', con la modalità umana, con la carne, con l'uomo vecchio, passare l'Abisso che ci separa da Dio? Si puo' farlo con un cuore che dubita? Che dorme? "Cosí non avete potuto vegliare neppure un'ora con me?" (Mt 26,40)

Chi medita bene queste cose, e chi prega molto Maria, entra meglio nelle profondità di questo PASSAGIO (la Pasqua) sopra l'Abisso che separa l'uomo da Dio. Mt 8,18: "Ora Gesú […] comandò che si passasse all'altra Riva".

Al livello pratico

E' normale di vivere questa settimana eliminando tutte le cose inutili e superficiali, essere molto concentrati sull'essenziale, leggendo la Passione, cercando di entrarci sempre con più profondità, chiedendolo allo Spirito Santo, a Maria… prendendo maggiore ore di ascolto della Parola e di preghiera del cuore.
Vi consiglio, per chi puo' farlo, di andare alla Messa della Vigilia di Pasqua, il Sabato, questa è la Messa delle Messe. E' lunga, ma ricca di letture profonde, di testi bellissimi, bella con il Canto tutto pieno di poesia unica e divina dell'Exultet (da meditare), piena di simboli, il Fuoco, la Luce… ecc…

Parole misteriose

Ecco cio' che Maria dice, all'alba della Domenica:

"Ecco la voce del mio diletto! Ecco, egli viene saltando sui monti, balzando sui colli.
9 Il mio diletto è simile a una gazzella o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro al nostro muro, guarda dalle finestre, lancia occhiate attraverso l'inferriata.
10 Il mio diletto mi ha parlato e mi ha detto: Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! 11 Poiché, ecco, l'inverno è passato, la pioggia è cessata, se n'è andata. 12 I fiori appaiono sulla terra, il tempo del cantare è giunto, e nel nostro paese si ode la voce della tortora. 13 Il fico mette fuori i suoi fichi acerbi, e le viti in fiore diffondono una soave fragranza. Alzati, amica mia, mia bella, e vieni.""
(Ct 2,8-13)

Ecco cio' che il Risorto dice a Maria, celebrando queste Nozze Misteriose che hanno luogo il terzo giorno:

"Tu sei tutta bella, amica mia, e non c'è in te alcun difetto.
Vieni con me dal Libano, o mia sposa vieni con me dal Libano! Guarda dalla sommità dell'Amana, dalla sommità del Senir e dell'Hermon, dalle tane dei leoni, dai monti dei leopardi.
Tu mi hai rapito il cuore, o mia sorella sposa mia; tu mi hai rapito il cuore con un solo sguardo dei tuoi occhi, con uno solo dei monili del tuo collo.
Quanto è piacevole il tuo amore, o mia sorella, sposa mia! Quanto migliore del vino è il tuo amore e la fragranza dei tuoi olii profumati è piú soave di tutti gli aromi!
O sposa mia, le tue labbra stillano come un favo di miele, miele e latte sono sotto la tua lingua, e la fragranza delle tue vesti è come la fragranza del Libano.
La mia sorella, la mia sposa è un giardino chiuso, una sorgente chiusa, una fonte sigillata.
I tuoi germogli sono un giardino di melograni con frutti squisiti, piante di alcanna con nardo, nardo e croco, cannella e cinnamomo, con ogni specie di alberi d'incenso, mirra ed aloe, con tutti i migliori aromi.
Tu sei una fonte di giardini, un pozzo di acque vive, ruscelli che scaturiscono dal Libano."
(Ct 4,7-15)

Chi puo' capire i profondi significati di queste parole che lo Sposo Risorto dice alla Sposa-Madre?

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MessaggioTitolo: Re: Vivere la Settimana Santa con Maria   Vivere la Settimana Santa con Maria Icon_minitimeVen 6 Apr - 13:15

Non so per il Rito Ambrosiano come si fanno le cose. Ma per il Romano (mi direte se è lo stesso), il Giovedì Santo, dopo la Messa in Cena Domini, si svuota la Chiesa: l'Altare, il Tabernacolo, ecc... si crea, tramite gli atti della liturgia, in un certo senso, un Vuoto. Il vuoto di questi tre giorni.
L'Altare è Nudo, la Chiesa è nuda, svuotata da Gesù, il Tabernacolo è vuoto, e aperto...
Iddio ha lasciato il suo posto, e si è incamminato, si è mosso per ognuno di noi. Eli ci sta facendo "passare"... ci porta in Lui, e ci fa passare il Mar Rosso, l'abisso che ci separa da Lui.
Questo vuoto mi ha sempre molto colpito. Perché fa paura l'assenza di Dio (parlo per me). E qui, la liturgia te lo fa sentire fortemente.
Si puo' viverlo male, come un brutto momento che passerà... si puo' viverlo come un momento spirituale profondissimo, trasformante (perché Dio agisce nella e tramite la liturgia, è il Suo modo di Dio incarnato). Ma bisogna viverlo personalmente, integrandolo spiritualmente, per se stesso.
Questa "assenza liturgica di Cristo" è spaventosa! Dio non c'è più... il Tabernacolo è vuotooooooooooooo
C'è da gridare di paura!
Vi rendete conto che questi 3 giorni, le viviamo in un modo radicale. (questo modo diventa ancora più radicale dopo le 3 del pomeriggio oggi… e quindi domani! Domani è un giorno tremendo. Maria è sola, completamente SOLAAAA.) Il discorso della purificazione dell'anima e dello spirito che facciamo, eccolo liturgicamente espresso e offerto ad ognuno di noi per viverlo!
La modalità umana nostra muore, sparisce, e ci sembra perdere tutto...
"Andiamo a morire" anche noi (come dice Tommaso in Gv 11,16)... è necessario farlo, se vogliamo veramente "passare" dalla Notte alla Luce, dal freddo al Fuoco... se veramente vivere la Pasqua, il PASSAGIO…
E' necessario capire che Gesù sta per morire, ma veramente spera e vuole far morire i nostri modi umani di essere cristiani, modi che non ci portano all'Altra Sponda! Modi che non ci mettono in contatto con il vero Dio, ma con immagini che ci siamo creati. Solo Dio da Dio. Ma noi c'e lo inventiamo. Facciamo degli idoli. E Gesù, svuota tutto il nostro essere (la Chiesa svuotata dalla liturgia di questi 3 giorni), caccia fuori tutti i venditori interiori, nella nostra anima, nel nostro spirito, con la frusta del suo Spirito Santo.
Ecco la Pasqua: passare, veramente passare, vivere la Passione, passare dalla modalità umana nostra di trattare con Dio, modalità di bimbi, alla modalità che Solo Dio puo' mettere in noi (tramite il lavoro vitale di Maria durante questi 3 giorni).
Chi puo' capire queste cose?
Cerchiamo di vivere, pienamente (quanto dipende da noi, secondo le nostre circostanze) questo vuoto, e il suo significato.
Jean

Ps spero che nell'Ambrosiano le cose sono simile al Romano, se no, vi sto parlando solo del Romano. Ogni rito ha la sua ricchezza. Rendiamo grazie a Dio per le ricchezze che lo Spirito ha depositato in ogni Rito.
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MessaggioTitolo: Re: Vivere la Settimana Santa con Maria   Vivere la Settimana Santa con Maria Icon_minitimeMer 18 Apr - 7:04

L’ “ORA “ DELLA MADRE

Introduzione

Fin dai primi secoli la Chiesa d'Oriente e d'Occidente ha sentito e celebrato questo misterioso legame che congiunge, come ponte, il Venerdì Santo alla Domenica di Pasqua, passando attraverso il cuore di Maria, ed ha guardato la Vergine come rappresentante ed espressione di tutta la Chiesa redenta, che attende con trepidazione l'alba della risurrezione.
Anche oggi, nel Sabato Santo, la Chiesa bizantina canta davanti all'icona di Cristo sepolto i lamenti della Madre e dei più fedeli discepoli; anche oggi, in più parti del mondo, i cattolici di rito latino celebrano l'Ora della fede di Maria, preludio alla rinnovazione delle promesse battesimali e alla gioia che irradia il giorno di Pasqua.
La presente celebrazione si ispira al rito bizantino, di cui presenta, intrecciata a salmi e letture, una selezione di <tropari» (brevi strofe poetiche in canto), con melodie nuove: ha per tema il dolore di Cristo e della Madre, ma trabocca di speranza.
Si articola in quattro momenti rituali: 1. una parte introduttiva, che prepara l'assemblea a rivivere, in comunione con Maria, l'attesa della risurrezione; 2. un primo momento di ascolto della Parola, memoriale della fedeltà del Figlio e della Madre fino al supremo sacrificio; 3. un secondo momento di ascolto della Parola, proiettato all'attesa della Pasqua vicina, coi sentimenti della Madre che l'ha vissuta in anticipo; 4. infine, i riti conclusivi, che ci portano con Maria incontro al Cristo risorto.
Questa celebrazione è stata pensata - anche se non in forma esclusiva - per il Sabato Santo, per dare il giusto rilievo alla presenza della Vergine nel mistero pasquale, secondo la dottrina tradizionale ed attuale della Chiesa. L'ora più indicata è quella del Vespro, con sufficiente distanza dalla Veglia pasquale, che deve avere assoluto rilievo e importanza celebrativa.
(L'ora della Madre, Celebrazione mariana per il Sabato Santo.)


Ultima modifica di il Mer 18 Apr - 7:09 - modificato 2 volte.
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MessaggioTitolo: Re: Vivere la Settimana Santa con Maria   Vivere la Settimana Santa con Maria Icon_minitimeMer 18 Apr - 7:07

L'«Ora della Madre»

147. In Maria, secondo l'insegnamento della tradizione, è come radunato tutto il corpo della Chiesa: ella è la «credentium collectio universa» (Ruperto di Deutz, De glorificatione Trinitatis, VII,13: PL 169,155D). Perciò la Vergine Maria che sosta presso il sepolcro del Figlio, come la rappresenta la tradizione ecclesiale, è icona della Vergine Chiesa che veglia presso la tomba del suo Sposo, in attesa di celebrarne la Risurrezione.
A questa intuizione del rapporto tra Maria e la Chiesa si ispira il pio esercizio dell'Ora della Madre: mentre il corpo del Figlio riposa nel sepolcro e la sua anima è scesa negli inferi per annunciare ai suoi antenati l'imminente liberazione dalla regione dell'ombra, la Vergine, anticipando e impersonando la Chiesa, attende piena di fede la vittoria del Figlio sulla morte.

(Congregazione per il Culto Divino e la disciplina dei Sacramenti, Direttorio su pietà popolare e liturgia. Principi e orientamenti, Libreria Editrice Vaticana 2002)
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MessaggioTitolo: Re: Vivere la Settimana Santa con Maria   Vivere la Settimana Santa con Maria Icon_minitimeMer 18 Apr - 7:14

Così prega Maria


Un celebre autore bizantino del secolo IX, Giorgio di Nicomedia, nell’omelia del Sabato Santo, presenta la Vergine-Madre accanto al sepolcro in trepida attesa della risurrezione del Figlio. Mentre infittiscono le tenebre sui cuori, nell’anima della Madre inizia pian piano, come luce mattutina, l’alba della risurrezione e così essa gli parla:

“Signore, nella natura divina,
impassibile tu sei e immortale,
ma come uomo
hai sofferto nella nostra natura;
e ora giaci nel grembo della terra,
tu che non lasci il seno del Padre...
Risorgi col corpo,
tu che non puoi essere imprigionato
nella divinità.
Risvègliati, dunque,
tu che insonne vegli nei secoli!
Lèvati, e ti circondi con lodi
l’assemblea dei popoli...
Che anch’io veda il volto bramato
del mio desideratissimo Signore;
che dal Figlio divino contempli
la sovrumana bellezza,
e veda sorgere la gloria del Dio glorificato.
Che possa riascoltare la sua voce
che pronuncia parole soavi
e piene di grazia.
Come nel nascere recasti alla Madre
per prima la gioia,
così apparile ad annunciarle per prima
il gaudio della tua risurrezione.
Appari, tu che sempre rimani con lei,
serbandola invincibile”.

Mentre la Vergine esperta di Dio così inneggia e implora, il Figlio le svela lo splendore della risurrezione; e poiché è dovere onorare la Madre, l’onora con la sua prima apparizione. Era giusto infatti che per prima accogliesse la gioia del mondo colei che a noi fu causa della pienezza del gaudio: lei, cui vennero affidati i misteri celesti; lei, che nella passione di Cristo fu trapassata da innumerevoli spade. Era giusto che, come ebbe parte ai patimenti del Figlio, ne pregustasse la gioia divina. O Signora, che per prima l’hai visto ed annunziato, svela anche ai nostri cuori il fulgore di Cristo, nostra dolcissima luce! A lui la gloria, l’onore e il rendimento di grazie, col Padre e con lo Spirito Santo, ora e sempre e per i secoli dei secoli. Amen!

(Giorgio di Nicomedia Vescovo)
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MessaggioTitolo: Re: Vivere la Settimana Santa con Maria   Vivere la Settimana Santa con Maria Icon_minitimeMer 18 Apr - 7:19

La donna del terzo giorno

Molti si chiedono sorpresi perché mai il Vangelo, mentre ci parla di Gesù apparso nel giorno di Pasqua a tantissime persone, come la Maddalena, le pie donne e i discepoli, non ci riporti, invece, alcuna apparizione alla Madre da parte del Figlio risorto.
Io una risposta ce l’avrei: perché non c’era bisogno!
Non c’era bisogno, cioè, che Gesù apparisse a Maria, perché lei, l’unica fu presente alla Risurrezione.
I teologi, per la verità, ci dicono che questo evento fu sottratto agli occhi di tutti, si svolse nelle insondabili profondità del mistero, e, nel suo attuarsi storico, non ebbe alcun testimone. Io penso, però, che un’eccezione ci fu: Maria, l’unica, dovette essere presente a questa peripezia suprema della storia.
Come fu presente, l’unica, al momento dell’incarnazione del Verbo.
Come fu presente, l’unica, all’uscita di lui dal suo grembo verginale di carne. E divenne la donna del primo sguardo su Dio fatto uomo. Così dovette essere presente, l’unica, all’uscita di lui dal grembo verginale di pietra: il sepolcro “nel quale nessuno era stato ancora deposto”. E divenne la donna del primo sguardo dell’uomo fatto Dio.
Gli altri furono testimoni del Risorto. Lei, della Risurrezione.
Del resto, se il legame di Maria con Gesù fu così stretto che ne ha condiviso tutta l’esperienza redentrice, è impensabile che la Risurrezione, momento vertice della salvezza, l’abbia vista dissociata dal Figlio.
Sarebbe l’unica assenza: e resterebbe, per di più, un’assenza stranamente ingiustificata.
Santa Maria, donna del terzo giorno, destaci dal sonno della roccia. E l’annuncio che è Pasqua pure per noi, vieni a portarcelo tu, nel cuore della notte.
Non aspettare i chiarori dell’alba. Non attendere che le donne vengano con gli unguenti. Vieni prima tu, coi riflessi del Risorto negli occhi e con i profumi della tua testimonianza diretta.
Quando le altre Marie arriveranno nel giardino, con i piedi umidi di rugiada, ci trovino già desti e sappiano di essere state precedute da te, l’unica spettatrice del duello tra la vita e la morte. La nostra non è mancanza di fiducia nelle loro parole. Ma ci sentiamo così addosso i tentacoli della morte, che la loro testimonianza non ci basta. Esse hanno visto, sì, il trionfo del vincitore. Ma non hanno sperimentato la sconfitta dell’avversario. Solo tu ci puoi assicurare che la morte è stata uccisa davvero, perché l’hai vista esaminare a terra.
Santa Maria, donna del terzo giorno, donaci la certezza che, nonostante tutto, la morte non avrà più presa su di noi. Che le ingiustizie dei popoli hanno i giorni contati. Che i bagliori delle guerre si stanno riducendo a luci crepuscolari. Che le sofferenze dei poveri sono giunte agli ultimi rantoli. Che la fame, il razzismo, la droga sono il riporto di vecchie contabilità fallimentari. Che la noia, la solitudine, la malattia sono gli arretrati dovuti ad antiche gestioni. E che, finalmente, le lacrime di tutte le vittime delle violenze e del dolore saranno presto prosciugate come la brina dal sole della primavera.
Santa Maria, donna del terzo giorno, strappaci dal volto il sudario della disperazione e arrotola per sempre, in un angolo, le bende del nostro peccato.
A dispetto della mancanza di lavoro, di case, di pane, confortaci col vino nuovo della gioia e con gli azimi pasquali della solidarietà.
Donaci un po’ di pace. Impediscici di intingere il boccone traditore nel piatto delle erbe amare. Liberaci dal bacio della vigliaccheria. Preservaci dall’egoismo.
E regalaci la speranza che, quando verrà il momento della sfida decisiva, anche per noi come per Gesù, tu possa essere l’arbitra che, il terzo giorno, omologherà finalmente la nostra vittoria.
(Mons. Tonino Bello)
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MessaggioTitolo: Re: Vivere la Settimana Santa con Maria   Vivere la Settimana Santa con Maria Icon_minitimeSab 22 Mar - 19:18

Stamani, come ogni Sabato Santo, è stata celebrata nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore l'Ora della Madre che ricorda la prova suprema della fede vissuta da Maria in attesa della Risurrezione del Figlio. Il rito è stato presieduto dal cardinale Bernard Francis Law, arciprete della Basilica. Sul significato teologico dell'Ora della Madre ascoltiamo padre Ermanno Toniolo, dei Servi di Maria, teologo esperto in mariologia, intervistato da Giovanni Peduto:

R. – Il significato teologico, innanzitutto, è che Lei, Maria, completa ciò che manca ancora alla Passione di Cristo. E’ la nuova Eva che porta a compimento, nello strazio del cuore, ma nell’autentica fede e nell’ubbidienza assoluta, la volontà di Dio e, nell’attesa indubitata che le parole del Figlio si compiano, tutta la fede della Chiesa, d’Israele prima, della Chiesa oggi e del mondo intero. E’ Colei, nella quale si concentra la fede del mondo, in una speranza che non ha confini. Gesù tre giorni rimane nel grembo della Terra, come ha preannunciato, ma nel terzo giorno Egli risorge glorioso, compiendo non soltanto le sue parole, ma anche l’anelito di tutto il mondo e soprattutto la fede della Madre, che lo attende, lo invoca e ne aspira, con nostalgia, il primo abbraccio glorioso. Dal punto di vista liturgico, non c’è una celebrazione speciale in Occidente. C’è, però, nella Chiesa antica sempre questo concetto che la Vergine fa da ponte tra il Venerdì Santo e l’alba della Pasqua, perché tutto si raccoglie in lei. Gli apostoli sono dispersi, le donne pensano soltanto ai profumi e agli aromi; Lei sola sa, attende, spera, crede e quindi Lei è il ponte d’amore che dal Venerdì Santo, Passione del Signore, si getta radioso verso il mattino della Pasqua, quando Lei lo attira per così dire a sé e Lui, il Cristo, ritorna a Lei per donare al mondo la sua divina benedizione per sempre.


D. – Oriente e Occidente sono uniti in questo particolare ricordo dell’attesa da parte di Maria della Resurrezione del Figlio?


R. – Posso dire che l’Oriente fin dal Medioevo, dall’anno 1200 circa, ha imbastito un’immensa celebrazione del ricordo della morte del Signore, la sera del Venerdì Santo e, soprattutto, nei mattutini del Sabato Santo, e questo in due fasi, ricordando da una parte il dolore di Colui che è morto per tutti, ne piange il tradimento, ne esalta l’immolazione volontaria, dall’altra, proprio nel cuore della Madre o nella speranza della sua resurrezione è l’attesa trepida che Egli venga e ritorni. E’ liturgia bizantina. Una notte intera con innumerevoli tropari attorno all’altare dove Cristo è deposto, nel suo particolare epitaffio, cioè nella raffigurazione della tomba, dove tutti attendono con Maria, incensando, portando profumi, profondendo preghiere, che Egli ritorni dai morti e dia vita al mondo. Quindi, l’Oriente ha sempre celebrato e celebra festosissimamente questa notte santa. L’Occidente invece ha cominciato da poco a ricordare Maria il Sabato Santo, perché liturgicamente il Sabato Santo per noi è un giorno di silenzio meditativo. Ma la Vergine rompe il silenzio, caricandolo di fede e di speranza. Quindi la celebrazione dell’Ora della Madre il Sabato Santo, in un certo qual modo, vuole che si propaghi in tutta la Chiesa anche occidentale il ricordo della Madre, accompagnandoci alla gioia della Notte Santa, alla Pasqua del Signore che risorge, in modo da poter cantare con Maria l’Exultet, dopo aver vissuto con Lei, non solo il dolore del Venerdì Santo e la Via Crucis, ma aver vissuto con Lei, seppur nel dolore, ma carico di speranza, l’attesa della sua Resurrezione.
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Anna rita




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MessaggioTitolo: Re: Vivere la Settimana Santa con Maria   Vivere la Settimana Santa con Maria Icon_minitimeLun 24 Mar - 18:14

Mi pare che si possa sopportare il venerdi-sabato santi solo vivendo l'esperienza che non si è soli ma che c'è la Fede di Maria cui aggrapparci come unica speranza. sperare nella Fede di Maria. Così si vive con Maria l' attesa, nel dolore del male dell'universo per l'assenza di Cristo. Solo la condivisione con Maria ci preserva dalla disperazione che annulla e che porta alla morte.
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