Grazie Anna Rita,
- Anna rita ha scritto:
Mi interesserebbe sapere più approfonditamente da te sulle diverse forme di preghiera della Chiesa,
Il catechismo della Chiesa Cattolica parla delle diverse forme di preghiera (2623 a 2649):
http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p4s1c1a3_it.htm
La preghiera di benedizione, la preghiera di adorazione, la preghiera di domanda, la preghiera di intercessione, la preghiera di ringraziamento, la preghiera di lode. (ho detto qualche cosa di breve nel mio libro sulla Lectio: "Lectio e altre forme di preghiera" pp. 205-206)
E' ovvio che a proposito di forme bisogna parlare prima di tutto dei luoghi o modi:
- La Messa,
- Gli atti di amore del Prossimo (se fatti "in Dio", si che sono Preghiera), ad ogni quaresima ci sono dei testi presi dell'Antico Testamento che ci ricordano l'importanza radicale di aprire il nostro cuore per il prossimo e di dare al prossimo cio' che abbiamo ricevuto; il Signore mostra come questo è il cuore della preghiera quando dice: "se quando preghi ti ricordi che c'è qualche cosa col prossimo, vai a riconciliarti prima" (cfr Mt 6), se no, la tua preghiera non sale a Dio… la riconciliazione è preghiera e condizione di crescita nella preghiera!! L'ha messa in mezzo alla nostra Preghiera: "…come noi perdoniamo"
- La Partecipazione nostra ai Sacramenti ricevuti da altrui (Battesimo, Cresima, Matrimonio, Ordinazione diaconale, sacerdotale o episcopale, unzione degli infermi, (partecipazione ai voti solenni, anche se non sono un sacramento),
- La Confessione (tale celebrazione della Misericordia di Dio, è un modo di pregare)
- L'Ufficio divino (non esclusivo ai consacrati, offerto a tutti, in Chiesa),
- L'Adorazione eucaristica
- Il Rosario,
- Il Ritiro,
- La Preghiera in gruppo,
- La lettura spirituale fatta in presenza di Dio,
- Il Pellegrinaggio, ecc... ecc....
Nota: Possiamo quasi per ognuna delle 7 domande del Padre Nostro attribuire una forma di preghiera.
E' ovvio che bisogna saper non perdersi in questo "mare", e saper infondere discernimento in tutto questo.
E prima di tutto, sotto questo aspetto di discernimento direi al meno 3 cose:
1- La Messa come ce l'ha ricordato il Concilio Vat II è meta, culmine, e fonte della nostra giornata (o per molti della settimana) (Cfr LG 11 e Catechismo 1324-1327). In un certo senso la partecipazione attiva (da vedere) alla Messa è un atto cosi grande, cosi alto, che è da mettere secondo me su un livello più alto, più denso in quanto forme di preghiera o luoghi. Questo non esclude niente del resto delle forme! E' per quella ragione che la Riforma liturgica del dopo Concilio ha voluto introdurre la Messa durante la celebrazione dei Sacramenti: il Battesimo e il Matrimonio (anche se a volte in certi paesi di poco fervore cristiano diventa una grossa sfida), e durante i funerali. E' perché tutto c'è dentro la Messa e tutto acquista significato totale dentro il Sacrificio unico di Cristo sulla Croce!
Credo di aver ripetuto l'importanza della Messa mille volte durante le mie lezioni al punto di aver basato in un certo senso tutto il mio insegnamento sulla La Messa. C'è dentro la Messa la lode, c'è il ringraziamento (la parola "Eucarestia" significa: "ringraziamento" e in un certo senso quindi: "lode"), l'intercessione, il chiedere perdono, adorare ecc… ecc...
2- La Chiesa, rinnovando la liturgia, nel Vaticano II ha detto e fatto una cosa molto importante: dare alla Parola di Dio il primo posto. Anche per esempio per la Confessione, c'è stato tutto un rinnovamento nel modo di viverla, puntando sul confronto della nostra coscienza con la Parola di Dio, prima di confessarsi, preparandoci, e anche durante e dopo la confessione. Alcuni Sacerdoti danno un testo da meditare come Penitenza.
Questo atto di dare con profusione la Parola deve essere importante per il nostro discernimento, davanti al Mare delle forme.
3- Vorrei ricordare tutto lo sforzo fatto da Santa Teresa di Avila nel mostrare come per qualsiasi preghiera l'aspetto interiore e l'aspetto esteriore (vocale) vanno fatti insieme. Quindi fare qualsiasi preghiera "col cuore". In questo senso, la Preghiera del Cuore impregna qualsiasi modo (e qualsiasi forma) di pregare. L'ho ricordato ancora una volta nel libro sulla Preghiera del Cuore uscito il mese scorso (aprile) e che è in ristampa.
In secondo luogo mi piace ricordare al meno due aspetti delle forme di preghiera: la lode e il ringraziamento.
1- La lode: nasce spontanea la lode come vero frutto della crescita spirituale, dell'Azione dello Spirito Santo in noi. E' importante secondo me leggere con grande attenzione un bellissimo e profondissimo testo (che credo aver già segnalato altrove) di san Giovanni della Croce nella Fiamma Viva sulla lode nel quale parla del fatto di Lodare Dio per cio' che Egli è! "Quanto alla lode che l'anima rende a Dio nell’unione, anche questa racchiude tre perfezioni. La prima è lodare Dio per dovere, perché l’anima riconosce che Dio l'ha creata per lodarlo, [come dice] per bocca di Isaia: Il popolo che io ho plasmato per me, celebrerà le mie lodi (Is 43,21).
La seconda perfezione della lode consiste per l’anima nel lodare per i beni da lui ricevuti e per la gioia che prova nel lodarlo.
La terza consiste nel lodare Dio per quello che egli è in se, ragion per cui, anche se l'anima non ne ottenesse alcun diletto, lo loderebbe per ciò che egli è in se." (Fiamma Viva III,84)
2- In quanto al "Ringraziamento" s Gv+ dice:
"Anche il ringraziamento che l'anima rivolge a Dio ha tre perfezioni. La prima consiste nel rendergli grazie per i beni naturali e spirituali da lui ricevuti e per i benefici di cui è stata colmata.
La seconda consiste nell’ineffabile gioia che l'anima prova nel lodare Dio, perché s'immerge con ardore in questa lode.
La terza consiste nel ringraziare il Signore unicamente perché è Dio, cosa che procura all’anima immensa gioia." (Fiamma Viva III,85)
Certo sono passi che parlano di cose abbastanza alte, ma non credo che sia cosa di poca utilità leggerli, anzi. Spesso santa Teresa e san Giovanni della Croce (per citare solo loro, ma tutti i santi fanno lo stesso), nei loro scritti, mentre parlano di Dio, della Sua Azione in noi, lo lodano e lo ringraziano! E' normale, è spontaneo, ed è importante.
Perché, come lo dice il libro dell'Imitazione di Cristo (leggere: Libro II c. X) più si ringrazia Dio per i suoi doni, più si attirano altri doni. Dire "grazie" a Dio lo eccita a dare di più. Genera una maggiore umiltà in noi il fatto di cercare di dire "grazie" per cio' che riceviamo da Dio.
Non è per niente che la Chiesa, nella preghiera dei Vespri ci invita a metterci dentro Maria per cantare il Suo Canto di Umiltà (il Magnificat); è appunto per imparare a ringraziare, perché senza questa attitudine fondamentale, la Grazia di Dio non cresce in noi.
Il discorso è lungo su queste cose, ma ho cercato in due o tre parole di dire al meno qualche cosa per non mettere ingiustamente all'ombra cose cosi importanti.
Grazie ancora
Jean