- gian carlo b ha scritto:
- "Se da un lato bisogna essere consapevoli della impossibilità di DIMOSTRARE STORICAMENTE che Cristo è risorto, si deve anche riconoscere che lo storico non può disinteressarsi della risurrezuione di Gesù, almeno per gli effetti che le vengono attribuiti che sono indagabili (apparizioni, tomba vuota e predicazione pasquale), anche se in essi potrà riuscire nella migliore delle ipotesi, a coglierne solamente dei riflessi" (pag 148).
Questa citazione è molto precisa, e spiega sia le parole del Santo Padre, sia cio che dico, sia cio che si dice nel Magistero ordinario della Chiesa e nelle Facoltà di Teologia.
Credo che ci ritroviamo tutti in questa frase.
Credo che il Papa intendeva cio che dice questa frase (ed è cio che si intende secondo la Fede della Chiesa). Nessuno intende separarsi dalla Tradizione. E il senso della fede dei Fedeli, è capace di coglierlo facilmente.
Noi contiamo essenzialmente sulla Testimonianza di chi ha visto il Signore, l'ha toccato, e ha mangiato con Lui dopo la Risurrezione. Noi crediamo nella loro Testimonianza!!
Pero' aggiungerei una cosa importante, che mette un po' di sale Mistico in questa discussione (che puo' diventare oziosa): san Paolo parla di una cosa molto importante per noi tutti: sperimentare la Forza della Risurrezione di Cristo (Filippesi 3,10)! Per me, questo è la base di tutto, e implica una esperienza mistica di Cristo Risorto offerta a noi tutti e poi vissuta da ognuno di noi oggi, come l'hanno fatta tutti i santi (l'entrata nel soccorso particolare della Grazia è un incontro personale col Risorto). E, in quel caso, si passa da una discussione meramente teologica (anche filosofico-storica) ad una esperienza mistica (quindi entriamo nel campo preciso della Mistica, della Teologia Spirituale): "possiamo si o no, non solo sapere se è storicamente risorto (e lo è stato), ma fare migliaia di kilometri di più, cioè: sperimentare nella nostra pelle la Forza della Sua Risurrezione?" Questa è la vera domanda da fare!
Se uno ha sperimentato la presenza del Risorto nella sua vita, non si pone più la domanda: "è risorto si o no?", "è storica la cosa o no (perchè sà ormai la risposta: si è risorto, si è storico, ma è una esperienza personale, una testimonianza)?", ma va oltre e puo' dire con Giovanni:
"Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della Parola della vita 2 (e la vita è stata manifestata e noi l'abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che è stata manifestata a noi), 3 quello che abbiamo visto e udito, noi ve lo annunziamo, affinché anche voi abbiate comunione con noi, e la nostra comunione è col Padre e col suo Figlio, Gesú Cristo, 4 E vi scriviamo queste cose affinché la vostra gioia sia completa." (1 Gv 1,1-4)
Capirà, sperimentandola, la venuta misteriosa di Cristo nel cuore umano, venuta della quale si parla nel Vangelo di san Giovanni (cfr per es: Gv 16,16 ecc.).
La Risurrezione diventa un fatto di esperienza, non di discussione (non perchè si nega la discussione, non la si nega, e non si nega l'uso della ragione e della riflessione, ma l'esprienza è come un oceano davanti a una goccia di aqua (la discussione).
E quindi la Risurrezione diventa un fatto di Testimonianza, di Proposta (annuncio), che spiaza, e non di libri, di discussioni, di filosofia, ecc... (senza negare ovviamente l'importanza della filosofia, dell'esegesi storico critica, della riflessione ecc)
Vogliamo una riflessione che integra l'angolo specifico della Mistica!! Il "Fare Teologia" cambierebbe totalmente!
Tutta questa discussione mi fà l'effetto di questo paragone: E' come per un chirurgo lavorare su un cadavere, o su un uomo vivo!
Quindi cio' che è documentabile diventa la tua esperienza!
A presto
Jean